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gaberricci
Secondo me hai centrato il problema: otto anni di pippe mentali. A chi ha scritto sta serie (ed anche a Martin, su, non crediamo pure noi alla palla del “grande scrittore fine indagatore di psicologie”, che inizia a scrivere una trilogia e “improvvisamente” si ritrova tra le mani cinque libri…) non fregava nulla costruire una bella storia: volevano che il pubblico stesse attaccato allo schermo fino all’ultimo minuto.
Ci so riusciti, no?